Parlare del sesso nell’Italia degli anni Sessanta. I Comizi d’amore di Pasolini
DOI:
https://doi.org/10.58221/mosp.v117i2.14431Keywords:
Pasolini, Comizi d’amore, libertà sessuale, dongiovannismo, prostituzione, omosessualitàAbstract
I Comizi d’amore di Pasolini sono notoriamente un’inchiesta sull’amore e sul sesso nell’Italia del boom economico (l’anno di uscita è il 1964), articolata in un prologo, tre parti chiamate “Ricerche” e un epilogo. Pasolini, che per l’occasione si cala nel ruolo dell’intervistatore, rivolge le sue domande (incentrate sui temi – e i tabù – della libertà sessuale di maschi e femmine, del dongiovannismo, della prostituzione, dell’omosessualità, ecc.) a persone di diversa età, sesso, condizione sociale, spaziando dal nord industrializzato al sud arcaico e contadino. A mo’ di interludio tra una “ricerca” e l’altra, Pasolini discute dei dati raccolti con Alberto Moravia e Cesare Musatti.
Il film, pur nell’inattendibilità documentale sul profilo strettamente statistico-sociologico, offre una serie di dati interessanti sul piano (socio)linguistico. L’obiettivo dell’intervento, nello specifico, è trattare analiticamente, sul piano soprattutto delle scelte lessicali, il comportamento verbale tanto dell’intervistatore quanto degli intervistati in relazione ai temi trattati.
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