Macinare il grano della realtà. Modernità di Pasolini a cento anni dalla nascita

Authors

  • Paolo Rondinelli Università di Perugia

DOI:

https://doi.org/10.58221/mosp.v117i2.14515

Keywords:

Accademia della Crusca, crusca, cultura ufficiale, fraternità drammatica, Mangiarealtà, Pasolini cruscone

Abstract

Il saggio si propone di toccare un tema ancora scarsamente affrontato come quello del rapporto tra Pasolini e le istituzioni, riservando una specifica attenzione al rapporto con l’istituzione di lingua per eccellenza, l’Accademia della Crusca. In generale il rapporto tra Pasolini e le istituzioni è stato tormentato: egli stesso parla di un «disperato amore “reazionario”» con i luoghi di una «fraternità drammatica». Lungi dal voler ricomporre una frattura insanabile, il saggio intende mettere in luce la modernità delle tesi semiologiche e linguistiche di Pasolini, concentrandosi in particolare sugli interventi semiologici della maturità. Verranno prese in considerazione due pagine molto diverse tra loro, appartenenti alla produzione degli anni Settanta: una fa parte di Res sunt nomina; l’altra è presente nella sceneggiatura di uno dei Racconti di Canterbury (The Reeves Tale), dove il mugnaio Simkin sembra alludere alla celebre istituzione fiorentina con una serie di spie lessicali e frasi eloquenti. L’obiettivo che ci si propone di raggiungere è quello di porre una piccola “nuova questione linguistica”: se cioè la macchina da presa, definita da Pasolini «‘Mangiarealtà’», o «‘Occhio Bocca’», possa essere accostata alla simbologia dell’Accademia della Crusca, in particolare a un moderno “frullone dell’impuro” manovrato da un “Pasolini cruscone” che adopererebbe la cinepresa come un buratto, con l’intento di salvaguardare la Realtà sempre più minacciata dall’Irrealtà mass-mediatica e dalle insidie del neoitaliano. Senz’alcun ribaltamento semantico, la crusca (lo scarto) è, per Pasolini, «il più bel fior» da cogliere nel vastissimo campo della lingua scritta in azione; un’area dell’immanenza semiotica ancora largamente inesplorata, in cui il Pasolini cineasta, tra ricerca linguistica ed esperienza filosofica, si mosse in tempi non sospetti con un fiuto teorico non sempre adeguatamente valorizzato.

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Published

2023-12-27

How to Cite

Rondinelli, P. (2023). Macinare il grano della realtà. Modernità di Pasolini a cento anni dalla nascita. Moderna Språk, 117(2), 134–142. https://doi.org/10.58221/mosp.v117i2.14515

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