«Eravamo io, er Mancino, er Moretto, er Chiolla-Chiolla, er Candeletta…». Un’analisi linguistica dei soprannomi dialettali in due commenti di Pier Paolo Pasolini
DOI:
https://doi.org/10.58221/mosp.v117i2.14509Keywords:
antroponimia, romanesco, sceneggiatura, cortometraggio, ManginiAbstract
Il presente lavoro ha come oggetto di studio due commenti di Pier Paolo Pasolini, scritti per i primi cortometraggi di Cecilia Mangini, Ignoti alla città (1958) e La canta delle marane (1961). Di chiara ispirazione pasoliniana sia nella scelta della trama che dell’ambientazione (è esplicito il richiamo ai romanzi romani dello scrittore di Casarsa), i due documentari si differenziano per la lingua scelta: l’italiano per Ignoti alla città (salvo un elenco di soprannomi in dialetto) e il romanesco per La canta delle marane. I due testi non sono stati finora sufficientemente indagati da un punto di vista linguistico e filologico: le trascrizioni che appaiono nelle edizioni più recenti delle opere pasoliniane riportano, infatti, una versione finale alterata dalla mano di Cecilia Mangini e Lino Del Fra. In questo articolo si dà conto degli originali pasoliniani e si offre un primo tentativo di analisi linguistica relativo a un settore ben preciso del lessico, quello dei soprannomi.
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